25 aprile: Giuseppe Catter


Sulla scia della manifestazione organizzata dall' Arci provinciale di Imperia ad Aurigo il 26 aprile, mi sembra giusto ricordare anche personalmente la figura di Giuseppe Catter, partigiano rom morto appena più che ragazzino nel 1944, nell'entroterra imperiese, ad Aurigo. Non sapevo nulla di Giuseppe e della sua storia e anche oggi ne so davvero poco. Mi piace comunque perché è una figura che spacca i luoghi comuni.


Una meravigliosa frase di Primo Levi tratta da "La tregua" esprime perfettamente cosa intendo quando dico che la figura di Catter spacca i luoghi comuni : " Ma quante sono le menti umane capaci di resistere alla lenta, feroce, incessante, impercettibile forza di penetrazione dei luoghi comuni?"

Credo che la storia  di Catter dia un significato concreto al 25 aprile oggi, ed è resistere
ai luoghi comuni, agli stereotipi. Questa è una forma di resistenza, una resistenza ad una guerra subdola che impoverisce e svilisce l'uomo. Se è vero che luoghi comuni e stereotipi nella storia hanno creato dei mostri allora non si può non essere partigiani in questa guerra.

Riporto qualche riga di Pino Petruzzelli  nel suo libro "Non chiamarmi zingaro" edito da Chiarelettere:

"Tutti ne hanno paura ma nessuno li conosce. Perseguitati e diversi da sempre. La parola ai rom. "La parola zingaro è diventata offensiva, per cui essi stessi e i loro amici evitano di pronunciarla. Una volta non lo era..."Dal prologo di Predrag Matvejevic'"Io fino a sei o sette anni fa nascondevo il fatto di essere rom. Poi sono arrivato a capire che sono come tutti e che il problema non è mio, ma di chi mi disprezza... Da allora ho realizzato che non mi devo più nascondere perché non ho niente di cui vergognarmi." Giovanni, frate rom 
Se proprio non volete vederci come esseri umani allora guardateci come specchio: vi conoscerete meglio e senza nemmeno spendere un soldo. Bobby, fotografo rom 

"Fa male vedere come trattate degli esseri umani che nella loro storia non hanno fatto del male a nessuno. Noi jenisch, rom, sinti, non siamo mai entrati in guerra." Mariella Mehr, scrittrice jenisch, vittima del programma dell'associazione svizzera Pro Juventute 

"Morto all'età di ventun anni, Giuseppe Catter, il partigiano Tarzan, era uno zingaro. Ci furono altri sinti e rom che combatterono per restituire libertà al nostro Paese. Peccato che nessuno lo sappia." Francesco Biga, direttore dell'Istituto storico della Resistenza di Imperia"

Buon 25 aprile