Memoria

 Non ho mai letto interamente " Se questo è un uomo". Questi brani che Giovanni Pulvino riporta nel suo
articolo "Muselmann: ‘uomini in dissolvimento’, destinati a non ‘lasciar traccia nella memoria di nessuno’, pubblicato oggi su Agoravox.it, vanno letti... Mi è difficile non provare a immaginare. Mi è impossibile capire davvero. Capire come sia possibile che " questo sia un uomo" , capire le indicibili crudeltà perpetrate e subite.

" Siamo scesi, ci hanno fatti entrare in una camera vasta e nuda, debolmente riscaldata. Che sete abbiamo! Il debole fruscio dell’acqua dei radiatori ci rende feroci: sono quattro giorni che non beviamo. Eppure c’è un rubinetto: sopra un cartello, che dice che è proibito bere perché l’acqua è inquinata. Sciocchezze, a me pare ovvio che il cartello è una beffa, “essi” sanno che noi moriamo di sete, e ci mettono in una camera e c’è un rubinetto, e Wassertrinken verboten. Io bevo, e incito i compagni a farlo; ma devo sputare, l’acqua è tiepida e dolciastra, ha odore di palude. Questo è l’inferno. Oggi, ai nostri giorni, l’inferno deve essere così, una camera grande e vuota, e noi stanchi di stare in piedi, e c’è un rubinetto che gocciola e l’acqua non si può bere, ..." 

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Muselmann: ‘uomini in dissolvimento’, destinati a non ‘lasciar traccia nella memoria di nessuno’ - AgoraVox Italia