La tecnologia ci ruba il lavoro !?

In questi anni è maturata in me una mezza convinzione: che il progresso tecnologico comporti un aumento della disoccupazione. Dico "mezza" in quanto in effetti la mia è più una sensazione, non supportata da dati oggettivi.

Tra il serio e il faceto mi sono sempre sentito di affermare come il progresso tecnologico abbia preso una via sbagliata...che il progresso avrebbe dovuto contribuire ad alleviare le fatiche umane, diminuendo il lavoro e aumentando l'agio economico e sociale e ovviamente il tempo libero e non abbassando i salari o sottraendo posti di lavoro... Realizzabile? Utopico? Non so...

Oggi ho cercato qualcosa del genere in rete ed ho trovato un post del 2 aprile 2015 lungo e "articolato" dal titolo "La grande trasformazione del lavoro" sul blog "Nova" del sole 24 ore di ADAPT ...per chi ha voglia e tempo di cimentarsi nella lettura può leggerlo interamente cliccando QUI.

Ne riporto alcuni passi per incuriosirvi...
" Giunti agli anni duemila lo sviluppo tecnologico ha accelerato notevolmente grazie all’introduzione del World Wide Web e del digitale permettendo, in molti casi, la completa sostituzione dell’uomo con la macchina. Grazie all’introduzione dell’intelligenza artificiale questa sostituzione è stata possibile non solo nelle mansioni routinarie, ma anche per quelle con una bassa componente cognitiva".

E ancora :" Questo fenomeno ha provocato un innalzamento del livello minimo di competenze richiesto spostando molti lavoratori con media professionalità verso mansioni a basso valore aggiunto ed incrementando ulteriormente la disparità di reddito che si era delineata con l’industrializzazione. Infatti, se le precedenti rivoluzioni sostanziali del mondo del lavoro avevano portato benefici per l’intera società, permettendo per esempio di produrre la Ford-T ad un prezzo accessibile ai più, lo stesso, a conti fatti, non si può dire per il World Wide Web. Il digitale ha permesso l’accesso a contenuti gratuiti, ma per quanto riguarda il lavoro ha creato nuove mansioni, caratterizzate da un’elevata qualificazione le quali hanno rubato spazio ai lavoratori poco qualificati. Ciò che accadrà in futuro non ci è dato saperlo, ma secondo le previsioni di Frey e Osborne lo sviluppo tecnologico, sempre più rapido, metterà, nel corso del prossimo decennio, ad elevato rischio sostituzione il 47% della forza lavoro statunitense"... continua a leggere.