Si può condividere o meno, fare di tutta l'erba un fascio non è giusto. Ma nel complesso trovo l'analisi di Vigilante condivisibile.
Dal sito comune-info.net articolo di Antonio Vigliante "La crisi culturale della scuola italiana"
"Nella scuola italiana non si fa – non si fa più o non si è mai fatta: se ne potrebbe discutere – cultura autentica. Si favorisce più il pensiero convergente ed il conformismo che il pensiero critico. Lo schema dominante è consolidato: fare scuola è fare lezione. Il docente parla, gli studenti ascoltano ed assimilano. Poi ripetono. Il docente non produce cultura, la trasmette. E poi perché si studia? Che senso ha la cultura? A che serve? Si studia per farsi una cultura personale, per diventare persone migliori, affermate, persone che trovano un posto nella società. Manca del tutto alla scuola italiana la concezione della cultura come servizio: studiare non per diventare migliori, né per far carriera, ma perché studiando si può contribuire al bene comune. Lo studio al servizio della società..." CONTINUA A LEGGERE.