Land grabbing! Ah!....Woz?

Un articolo apparso su "Critica Scientifica" di Enzo Pennetta, parla di ebola e razzismo. E' interessante e tra le righe si parla anche di "land grabbing". Io che l'inglese lo conosco malissimo mi sono chiesto cosa fosse ed ho fatto qualche ricerca. Ne è uscito qualcosa di interessante, un fenomeno nuovo che non conoscevo e che magari non tutti conoscono... Condivido i risultati della mia ricerca.
Da Corriere.it, ( la fonte mi rassicura su una certa imparzialità in merito all' argomento) articolo del 28 gennaio 2013: " Land grabbing: più del neocolonialismo, devastante per l'ambiente" a firma di Elisabetta Curzel. Traggo alcuni brani per dare un'idea di cosa parliamo: " Da una decina d’anni a questa parte, la domanda globale di generi alimentari e biocarburanti registra una crescita costante. Paesi ricchi che però non hanno terre coltivabili e acqua (come l’Arabia Saudita), o che contano su un’alta densità di popolazione (come il Giappone), o che vedono crescere la domanda intera di beni di vario tipo (come la Cina) hanno cominciato da tempo a investire nell’acquisto o nell’affitto a lungo termine di terreni all’estero. Molti terreni: in Madagascar, a titolo di esempio, la metà dei terreni agricoli del Paese (1.300.000 ettari) è stata comperata dalla Corea del Sud, e verrà destinata alla coltura di mais e palme da olio. Per comprare un terreno, non si interpella chi ci vive: molto spesso, soprattutto nei contesti più poveri, gli abitanti non posseggono atti di proprietà o documenti di alcun tipo. La cessione del suolo e delle risorse a esso legate viene decisa nella maggior parte dei casi a livello governativo. Qualsiasi estensione di terra non ufficialmente posseduta può essere ceduta all’acquirente, che trova nel land grabbing un sistema economico e remunerativo per accedere a nuove risorse naturali, e di garantirsi così altro cibo e altra energia". E ancora " Con il termine land grabbing, ( quindi, ndr)  ufficializzato nel 2011 dallaInternational Land Coalition, viene indicata la versione moderna di un fenomeno antico: il colonialismo, ovvero l’acquisizione per pochi spiccioli, da parte di Paesi ricchi, di terreni fertili (e delle relative risorse) situati in nazioni povere". 

Il risultato di questo neo colonialismo è scontato: la vendita dei terreni è gestita dai governi centrali che cedono ( a prezzo irrisorio per i compratori) vastissimi appezzamenti terrieri. Solitamente su questi terreni non esiste alcun vincolo ambientale posto dal venditore. Il compratore può quindi agire in assoluta libertà, arrivando ad esaurire le risorse del terreno  o ad inquinarlo. A questo si aggiunge la scarsità d'acqua cronica dei paesi dove il fenomeno del land grabbing è diffuso: "  Tutto quello che viene prodotto deriva dall’acqua: nel momento in cui questa risorsa viene sfruttata, soprattutto in aree dove già si registra una diffusa malnutrizione, la situazione si aggrava". Il tutto a discapito, neanche a dirlo, delle comunità locali.