Tra i personaggi che voglio immortalare nella sezione antologia, mi piace parlare di Alex Zanardi. Perché ? Perché mi ha sempre suscitato simpatia ( come tutti gli emiliani) e ammirazione, perché mediaticamente è dirompente e perché la rubrica è la mia e ci metto chi piace a me ! Tra l'altro anni fa ho letto anche la sua biografia e mi è piaciuta un sacco. Quella che voglio riportare è una biografia significativa.
Come tutte le biografie che si rispettino è giusto cominciare con qualche data e qualche numero.
Zanardi nasce a Bologna nel 66. Come quasi tutti i piloti comincia giovanissimo sui Kart e nel 1985 è campione italiano e nel 1988 campione europeo categoria 135 CC.
Solo l'anno prima era stato bocciato all'esame della patente : dopo una prova pratica impeccabile e sfrontata il nostro beniamino uscendo dall'auto senza guardare centra un vecchietto su una bicicletta con la portiera.
Solo l'anno prima era stato bocciato all'esame della patente : dopo una prova pratica impeccabile e sfrontata il nostro beniamino uscendo dall'auto senza guardare centra un vecchietto su una bicicletta con la portiera.
Nel 1986 sempre sui kart in Germania si lasciò dietro un certo Michael Schumacher. Nel 1988 esordisce in Formula 3 dove vinse la sua prima gara nel 90. Nel 91 passò in formula 3000. A fine stagione venne premiato come miglior pilota Italiano.
Dal 1991 al 1994 è in formula 1 con Jordan, Tyrrel, Minardi e Lotus dove per vicissitudini varie e tanta sfiga non ottenne risultati di rilievo se non qualche buon piazzamento.
Nel 1995 approda nella " Formula 1" statunitense, la formula Cart, dove all'esordio vince il premio come miglior esordiente ( appunto) oltre a conquistare il terzo posto in classifica generale. Nel 1996 compie quello che verrà ricordato come il suo più grande sorpasso... da brividi. Quello che era soprannominato il "Parigino" per la sua guida pulita conferma di essere un "gran figlio di buona donna"... parole sue.
E allora eccolo : siamo nel 1996 . Ultimo giro del gran premio di Monterey a Laguna Seca; in testa alla corsa si trova Bryan Herta, esperto pilota Cart e quindi osso duro. Dietro Zanardi che da giri lo tallonava senza riuscire a passarlo, fino all'ultimo giro quando alla leggendaria curva del "Cavatappi" lo attacca con una staccata da brivido lo affianca all'interno, le due vetture si sfiorano, Herta sembra potercela fare , forse resiste ma Pineapple ( soprannome che gli hanno affibiato i suoi tecnici in forma Cart per il suo essere un maniaco rompiscatole) passa sopra il cordolo esterno e passa davanti chiudendo ogni varco. Due curve e Zanardi taglia il traguardo per primo... da brividi!
Niente male, ma nel 1997 e poi nel 1998 Zanardi domina il campionato e diventa idolo delle folle. Per uno che ha cominciato a correre su un Kart artigianale assistito dal "padre idraulico che gli ha sempre insegnato l’ABC delle vita, gli ha insegnato il come e il perché certe cose possono essere fatte e altre no; e la mamma, come ricorda, che per mettere su i maccheroni il giorno dopo, passava le nottate a fare le asole alle camicie....". No, niente male davvero...
Nel 1999, forse per nostalgia dell'Italia, forse perché voglioso di nuove sfide e nuovi palcoscenici ( è un ipercompetitivo) torna in Europa e in Formula 1 con la Williams. I risultati "non sono incoraggianti" e la stagione è incolore. Per qualche tempo abbandona le corse.
Per poco però perché nel 2000 è di nuovo negli States in una nuova squadra, gestita ora dal suo vecchio ingegnere. E' il 2001 il 13 settembre, 2 giorni dopo l'11 settembre 2001. Si corre in Germania ( parentesi europea del campionato americano) vicino a Dresda, nel circuito dove tempo prima aveva perso la vita Michele Alboreto. La stagione era cominciata maluccio ma Zanardi aveva lavorato tanto sulla macchina. Si sentiva pronto. E infatti la macchina finalmente va forte, eccolo di nuovo Zanardi, quello dei due titoli Cart... Ma dopo una rimonta mozzafiato all'uscita dei box , forse per la pioggia, forse per dell'olio in pista Alex perde il controllo della vettura e fa testa coda...In quel momento viene falciato dalla vettura di un altro pilota che sopraggiungeva a tutta velocità.
Falciato... Alex perde entrambe le gambe, giusto il tempo di alzare la visiera rendersi conto che la parte anteriore della macchina se n'era andata portandosi via anche le sue gambe. Perde i sensi. Sta morendo dissanguato.
lo staff medico capisce immediatamente che la situazione è disperata. Sta perdendo litri di sangue ( rimarrà con 1 litro in corpo) e ha difficoltà a fermare l'emorragia. Arriva l'elicottero. L'ospedale più vicino è Dresda ma lo portano a Berlino, più lontano ma più attrezzato, l'unica piccola speranza. Il prete del circuito prima che lo caricassero gli da l'estrema unzione con dell'olio motore...
lo staff medico capisce immediatamente che la situazione è disperata. Sta perdendo litri di sangue ( rimarrà con 1 litro in corpo) e ha difficoltà a fermare l'emorragia. Arriva l'elicottero. L'ospedale più vicino è Dresda ma lo portano a Berlino, più lontano ma più attrezzato, l'unica piccola speranza. Il prete del circuito prima che lo caricassero gli da l'estrema unzione con dell'olio motore...
Ecco, secondo me qui finisce la storia del campione e comincia quella del fuoriclasse.
La riabilitazione è lunga faticosa e dolorosa , ma è abituato alle sfide ( è o non è ipercompetitivo ?) e non è solo. Ha sua moglie Daniela,suo figlio, la sua famiglia, i suoi amici. Decine di interventi, il vantaggio ( come lui stesso ammette) di non essere proprio uno sconosciuto e di essere seguito tra gli altri anche da un certo dottor Costa ( quello del moto GP, per capirci), ma soprattutto ( ed è quello che mi piace tantissimo) una forza di volontà eccezionale. Il percorso riabilitativo ha portato Alex Zanardi a conoscere persone che hanno perso gli arti in maniera del tutto banale, con la consueta ironia Alex si ritiene "fiero di averlo fatto in mondovisione davanti a 100.000 spettatori, cosa che, prosegue, peraltro non è di grande consolazione… l’unica constatazione che si può fare è che le cose brutte purtroppo possono accadere".
Alex reimpara a vivere, a riprendersi i suoi spazi, la sua autonomia. A volte è sconfortato ma l'impegno a lavorare per raggiungere il suo obiettivo lo distrae. Lavora personalmente sulle sue nuove gambe, bilanciamenti, migliorie, come fossero il telaio della sua auto.
Reimpara a guidare, a giocare con suo figlio, ad andare in barca, a nuotare... insomma a vivere.
Poco più di un anno dopo, gli propongono l'idea assurda..perchè non finire la gara interrotta in Germania, i 13 giri che lo separavano dalla vittoria. A parte la cabala ( Zanardi è piuttosto scaramantico e 13 giri non sono una passeggiata), ovviamente l'idea lo stuzzica moltissimo e accetta.
Il mondo della formula Cart è in subbuglio. Zanardi prova a porte chiuse in un circuito inglese a Luton ...insomma è un po' che non guida e non vuole fare la figura dell'esordiente. Ha preparato la macchina a dovere.
Lui parte e comincia girare, gli chiedono di arrivare almeno 120 - 130 miglia orarie, così per avere qualche dato aereodinamico... parte da "parigino" pulito, fa il compitino poi prende sicurezza , la macchina va, la sente, accellera e ci da dentro ... gira a 350 all'ora può bastare ?
il giorno dei 13 giri, Zanardi sale in macchina e guida, gira veloce , rapportato alle prove dei piloti del giorno precedente registra il quinto tempo... " Da un anno e mezzo non salivo su una monoposto. Senza gambe da handicappato, credo di aver dimostrato qualcosa. Di aver fatto sapere a tenti a tanti che dietro ad ogni conquista ci spesso soluzioni semplici...Io non sono Superman. Sono un tipo ottimista, che ha avuto una vita meravigliosa e continua ad averla perché sa apprezzare quanto di buono rimasto. Sono tornato al Lausitzring anche per questo, per mostrare il pezzo di strada che ho fatto a chi è alla ricerca di un'ispirazione per risistemare la propria vita. "
Alex reimpara a vivere, a riprendersi i suoi spazi, la sua autonomia. A volte è sconfortato ma l'impegno a lavorare per raggiungere il suo obiettivo lo distrae. Lavora personalmente sulle sue nuove gambe, bilanciamenti, migliorie, come fossero il telaio della sua auto.
Reimpara a guidare, a giocare con suo figlio, ad andare in barca, a nuotare... insomma a vivere.
Poco più di un anno dopo, gli propongono l'idea assurda..perchè non finire la gara interrotta in Germania, i 13 giri che lo separavano dalla vittoria. A parte la cabala ( Zanardi è piuttosto scaramantico e 13 giri non sono una passeggiata), ovviamente l'idea lo stuzzica moltissimo e accetta.
Il mondo della formula Cart è in subbuglio. Zanardi prova a porte chiuse in un circuito inglese a Luton ...insomma è un po' che non guida e non vuole fare la figura dell'esordiente. Ha preparato la macchina a dovere.
Lui parte e comincia girare, gli chiedono di arrivare almeno 120 - 130 miglia orarie, così per avere qualche dato aereodinamico... parte da "parigino" pulito, fa il compitino poi prende sicurezza , la macchina va, la sente, accellera e ci da dentro ... gira a 350 all'ora può bastare ?
il giorno dei 13 giri, Zanardi sale in macchina e guida, gira veloce , rapportato alle prove dei piloti del giorno precedente registra il quinto tempo... " Da un anno e mezzo non salivo su una monoposto. Senza gambe da handicappato, credo di aver dimostrato qualcosa. Di aver fatto sapere a tenti a tanti che dietro ad ogni conquista ci spesso soluzioni semplici...Io non sono Superman. Sono un tipo ottimista, che ha avuto una vita meravigliosa e continua ad averla perché sa apprezzare quanto di buono rimasto. Sono tornato al Lausitzring anche per questo, per mostrare il pezzo di strada che ho fatto a chi è alla ricerca di un'ispirazione per risistemare la propria vita. "
E di strada ne fa ancora tantissima ...L’avventura del ciclismo è iniziata quasi per caso. Qualche anno prima gli era stato proposto di confrontarsi con la Handbike, ma la cosa non aveva avuto sviluppi. Tempo dopo gli viene chiesto o di presenziare al “pasta party” che si teneva alla Maratona di New York del 2007. Perchè non prendervi parte? Così chiese di partecipare, ma uno dei manager che si occupava dell’organizzazione dell’ evento, un ex maratoneta, lo sconsigliò, dicendo che questa impresa sarebbe stata impossibile. Alla parola impossibile, una molla scatta nella testa di Alex che decide di partecipare. A tre settimane dalla gara riesce a procurarsi la hanbike e partecipa alla gara e arriva quarto. Conquista quindi il tricolore a treviso ed è argento ai mondiali in Danimarca nella prova a cronometro. Nel 2011 vince la maratona di New York, nel 2012 partecipa ai giochi paraolimpici di Londra dove conquista 2 ori e 1 argento e viene eletto atleta del mese.
nel 2012 partecipa anche alla Venice Maraton.
Eccolo di nuovo il fuoriclasse . In una giornata di forte pioggia e vento Alex non vince la gara, fa qualcosa di ancor più straordinario, Alex aiuta un altro atleta in difficoltà, Eric Fontanari (conosciuto mesi prima, gli aveva confidato il sogno di partecipare alla maratona di Venezia). portandolo fino al traguardo.Nei primi 25 chilometri di gara il campione paraolimpico di Londra ha spinto il diciottenne trentino, anche lui su una handbike. Ad un metro dal traguardo, Alex è sceso dalla sua carrozzina sedendosi a terra e spingendo con le braccia l’handbike di Eric che così ha tagliato la linea per primo. Un’impresa leggendaria che resterà per sempre nella storia delle maratone.
Dopo 25 km (Da Yahoo Eurosport : http://it.eurosport.yahoo.com/notizie/londra-2012-paralimpiadi-lultima-grande-impresa-alex-zanardi-110124148.html ) :
" Il primo pensiero è stato quello di abbandonare la gara, visti i problemi fisici di Fontanari. Ma, poi, è arrivata l’idea geniale. “E’ stata un’avventura pazzesca – ha confessato Zanardi una volta giunto al traguardo -. Eric ha iniziato a patire il freddo con degli spasmi muscolari e non riusciva più a tenere la sua handbike che piegava tutta a sinistra. A quel punto ho capito che era troppo rischioso arrivare in queste condizioni a Venezia per cui, memore dell’esperienza dello scorso anno con Francesco Canali, ho deciso di sganciare la ruota anteriore di Eric e agganciare il suo mezzo al mio con una corda trovata quasi per caso sul percorso. Da un bidone della spazzatura è spuntata una corda. Abbiamo smontato la ruota anteriore della carrozzina di Eric, l’ho legato dietro a me e siamo ripartiti. Sembravamo l’A-Team”...
Non è mancato un finale palpitante: “Dopo l’ultimo ponte mi sono fermato per attendere l’accompagnatore in bicicletta che avrebbe dovuto portarmi la ruota anteriore dell’handbike di Eric, perché volevo fosse lui a transitare per primo sul traguardo. Purtroppo, l’accompagnatore non è mai arrivato, forse fermato dagli addetti alla sicurezza, e così ho deciso di trainare Eric fino a 1 centimetro dall’arrivo, sono sceso dalla mia handbike e, come già fatto lo scorso anno con Francesco, ho fatto in modo che fosse il suo corpo a transitare per primo sotto la linea di arrivo. Adesso, con il senno di poi, dico che è stata durissima ma anche stavolta un’emozione incredibile: non potevo arrendermi, perché Eric ci ha creduto dal primo all’ultimo metro. Mi complimento anche con Fabio Marzocchi, l’altro ragazzo con noi in gara nel progetto Bimbingamba Sport che ci ha staccati al 25 km per portare a termine la sua gara con facilità”..."
Ancora nel 2013 oro ai campionati del mondo e vittoria alla coppa del mondo ... Peerò Zanardi da Castelmaggiore !
Altre fonti :
" ... Però Zanardi da Castel Magiore !" di Alex Zanardi e Gianluca Gasparini
Wikipedia